Ho scoperto la fantascienza quando ero al liceo e, con essa, Isaac Asimov. Ho divorato il suo “Io robot” (da cui il film omonimo con Will Smith). Amavo che i miei dubbi esistenziali e le mie assurde complicanze logiche si concretizzassero nei gesti di un robot. Un esempio? Prendete il racconto “Essere razionale”. Qui un piccolo robot, che non crede di essere creato dall’uomo perché, diciamocelo, l’uomo non è proprio un modello di perfezione, inventa un Dio Robot a cui affidarsi.. C’è da scrivere un trattato di filosofia solamente in questo inizio..